venerdì 24 febbraio 2006

Quando gli editori fanno Oh

Domanda: gli editori possono essere stupidi?
Risposta: sì, possono esserlo. Talvolta anche in maniera irritante.
In effetti per quanto riguarda il rapporto editori-scrittori sono noti i mille difetti attribuiti agli autori in cerca di editore (per lo meno sono noti a coloro che hanno familiarità in questo campo della vita). Gli autori, si dice, specie se esordienti, si dice, sono sciocchi, superficiali, dozzinali, rompiscatole, attaccabrighe, scrivono lettere lunghe e tediose, ti tengono a telefono per ore per parlarti del loro ultimo capolavoro che pare scritto da un adolescente appassionato di wrestling, sono piagnoni, cocchi di mamma, narcisi più brutti e antipatici di Sgarbi e hanno perfino il fiato che gli puzza.
E gli editori? In verità qualche volta si arriva ad ammettere che sì, quelli che ti spillano soldi dalle tasche per farti pubblicare non hanno un comportamento del tutto irreprensibile. Qualche anima bella arriva a chiamarli perfino ladri (però subito specificando che quella genia non appartiene alla nobile schiatta degli editori, ma alla più banale categoria dei furfanti da strada). In tutti i casi sulla questione della stupidità mi pare di non aver mai udito apprezzamenti in merito. Forse la mia esperienza in questo campo potrebbe essere utile per inquadrare meglio il problema.

Dunque, avevo finito di scrivere il mio romanzo e condotto una lunga e tediosa ricerca su internet per individuare gli editori che avrebbero potuto esaminarlo con un minimo di speranza di successo. Avevo letto lunghe interviste agli editori e mandato e-mail per accertarmi se chi di dovere avesse intenzione di esaminare il mio lavoro prima delle calende greche.
La lista è pronta e i pacchi postali già confezionati. Solo che mi accorgo che uno degli editori a cui intendo rivolgermi non è stato chiaro sulla questione del contributo da parte degli autori.
Bene, non è un gran male. Ci vorrà un attimo per accertarlo, mi dico. Batto una prima palla piuttosto morbida. Mando una e-mail all’editore in questione e gli chiedo se per piacere potrebbe essere più chiaro sulla faccenda del contributo, perché dall’intervista che ha rilasciato a un noto sito di internet non ci ho capito molto. Risponde come se fosse Winston Churchill con il sigaro in bocca dicendo che non ricorda l’intervista in questione, ma che lui in questi casi dice sempre che gli editori sono quelli che svolgono le operazioni per farti pubblicare il libro, mentre gli altri si devono chiamare tipografi. Tra l’altro, afferma il novello Winston, certe domande gli sembrano offensive.
Ancora io alla battuta. Nuova e-mail per dire che ancora non ho capito bene. Non potrebbe essere più chiaro, il mio interlocutore, in modo da far capire anche persone dotate di poco comprendonio come il sottoscritto?

La sua risposta mi fa pensare di aver a che fare con un individuo disturbato. Mi manda una e-mail di almeno otto cartelle (quattro della lettera in sé e quattro di Post Scriptum). Mi dice che lui è costretto a spiegarmi tutto ma proprio tutto, come in certi siti americani in cui ti suggeriscono anche come e dove aprire il pacco in cui mettere il manoscritto e magari anche con quale mano farlo. Dice che si è riletto l’intervista che ho citato e che per lui è chiarissima. Ripete pari pari gli argomenti esposti in precedenza (solo facendolo con uno sproloquio linguistico di scadente qualità letteraria tale da farti rabbrividire) e vi aggiunge un lagnoso piagnisteo su come sia difficile e duro fare il mestiere di editore con i distributori che non ti prendono in considerazione e con tutto il mondo che ti tratta da Calimero. Mi trasmette una punta di paura quando mi comunica, seguendo un percorso mentale oscuro, che lui detesta le faccine a forma di icona usate per comunicare gli stati d’animo (quegli orrori a suo dire sostituiscono la potenza e la precisione della lingua scritta: campo in cui lascia intendere di essere un’autorità riconosciuta).
E’ la volta della mia volée di rovescio. Gli dico che non gli mando più il mio romanzo (non che sia il capolavoro che il mondo attende, tutt’altro). La comunicazione tra noi non è difficile, ma impossibile. Anche nell’improbabile caso in cui fosse folgorato dalle mie qualità letterarie, come riuscirebbe a comunicarmelo se non per interposta persona? Mi avrà scritto almeno una dozzina di cartelle e io ancora non ho capito se lui questi benedetti soldi li prende o no.
Risponde ormai irridente che se non capisco dovrei cercarne la ragione nella mia testa. Fa un po’ di sproloqui penosi e pessimamente scritti. Tra l’altro dice: “Se uno che le dice ‘Quelli che bevono la Budweiser sono degli stronzi!’, lei gli andrebbe a chiedere ‘Mi scusi, lei beve la Budweiser?’.” Infine si decide a dire a grandi lettere che lui i soldi non li prende (dovrei usare il condizionale, perché ormai a questo punto il dubbio mi resta e credo mi resterà per sempre).
La mia risposta finale, purtroppo non molto urbana (ma bisogna anche considerare ciò che avevo dovuto subire e le volte che avevo fantasticato di sottoporre a tortura l’editore in questione per estorcergli la verità) è stata la seguente: “E che cavolo (l’espressione usata era lievemente diversa da questa), ci voleva tanto a dirlo?”.

Fine della conversazione virtuale, anche se il mio interlocutore mi ha scritto ancora, credo soprattutto per avere l’ultima parola. Da quel giorno mi arriva una newsletter settimanale (assolutamente non richiesta e non gradita) sulle attività di una particolare casa editrice.
Ricordo che il giorno in cui si svolse questo surreale scambio di idee considerai a fondo l’idea di dedicarmi all’attività di editore. Se la concorrenza era rappresentata da individui poco acuti come quello di cui avevo fatto la conoscenza, in poco tempo avrei conosciuto un successo strepitoso.

Leggi pure Il blillante e onolevole agente lettelalio: prima parte, seconda, puntata finale

1 commento:

  1. Divertente questo tuo espisodio con l'editore... xò sai a me hanno insegnato che se l'altro non risponde con chiarezza probabilmente abbiamo formulato la domanda con altrettanta poca chiarezza :o) ma xchè nn lo fai leggere a noi il tuo romanzo? baci Giadadeldeserto
    postato da Giadadeldeserto il 24/02/2006 16:09

    Spero che non sia successo davvero tutto questo?
    postato da Sibilla il 24/02/2006 16:10

    pick up an idea!!! ;-)
    postato da davideatzei il 24/02/2006 16:23

    Siamo messi proprio male. Saluti
    postato da iltov il 24/02/2006 17:28

    PENULTIMO cosa vuoi fare? ESpletare,ma fammi o piacere,fammi! Pedala! ehehehh! Buon week-end!
    postato da DD il 24/02/2006 17:46

    "e che ca**o, ci voleva tanto?" ...il mio rispetto per te cresce in maniera esponenziale! Per le streghe, che io sappia ce n'è solo una che mi contatta (anche se in ogni donna c'è un po' di strega, mi verrebbe da dire). Non frequento molto i sabba, quindi non è facile trovarne in giro. Perché?
    postato da Colui che vede Oltre il 24/02/2006 17:48

    gli editori fanno OH???bhò!! ciao, io ho avuto un'esperienza con alcune case editrici tempo fa (molto) per pubblicare una raccolta ma devo dire che non ho avuto tantissime difficoltà..ho trovato persone molto schiette sul modo di condurre una pubblicazione di autore sconosciutissimo!!...intanto prima di una pubblicazione avrei dovuto pubblicare in raccolte miste che magari facevano capo a premi per la poesia con altri autori...avrei dovuto partecipare a premi per la poesia...insomma una specie di pubblicità per aprire le porte...solo a quel punto si poteva pensare di pubblicare una raccolta mia..naturalmente la casa editrice mi avrebbe finanziato ma io dovevo comunque pagare la percentuale più alta...in tutto ciò ho avuto grosse soddisfazioni...mi sono classificata in diverse manifestazioni...la soddisfazione più grande è stata una lettera di Sgarbi che conservo come un tesoro...alla fine però quando ho dovuto decidere ho pensato che eravamo troppi sulla terra a scrivere parole d'amore...se ci tu ci credi non darti per vinto...un salutone!!!!!
    postato da Aikido il 24/02/2006 18:50

    per Aikido Non ho capito se tu paghi o avresti pagato per pubblicare. E' da specificare che gli editori, anche quando sono a pagamento, non lo dicono mai. Nemmeno sotto tortura. Ti dicono semplicemente che avrebbero piacere che tu o i tuoi amici compraste una parte delle copie. Oppure ti dicono che devi procurarti uno sponsor (godono molto nel pronunciare questa parola, li fa sentire dei big manager americani che fanno businness e danno work al prossimo, invece che ladri di polli dello Stivale che danno fregature ai disgraziati. Senza offesa, ma a me Sgarbi sta proprio sulle scatole; se ricevessi una lettera da lui non so che uso ne farei, o forse lo so e non posso dirlo per non debordare. Detto questo, tu sei e rimani la brava poetessa che tutti ammiriamo nel tuo blog, e senz'altro nessuno a te avrebbe richiesto soldi. Ciao, Aik per Colui che vede oltre Ricambio ogni goccia del tuo rispetto per me. a DD Pedalo senz'altro, perché di espletare nemmeno se ne parla. per iltov Ricambio il suo Ehilà e consiglio di vedere cosa ha scritto sulle tavolette della tazza. A Sibilla dico che è successo assolutamente quanto ho detto, e che la cosa brutta è che in editoria ne capitano molto ma molto peggio di queste. A Giada dico che mai quesito fu formulato con maggiore precisione del mio. Se tu credi che a domanda giusta segua risposta giusta, vai un po' a interrogare i ladri incalliti (i quali sono niente in confronto a certi editori, almeno loro rischiano la galera se le cose vanno male).
    postato da penultimo il 24/02/2006 20:29

    domani,domani leggo,con calma ciauz =:)
    postato da viola ke....fugaci apparizioni il 24/02/2006 23:17

    Non ti preoccupare, sei sempre la regina incontrastata del mio blog. Per quanto riguarda il mio angelo custode, gli ho parlato poco fa. Dice che ha delle idee nuove e fulminanti per me. Vedremo.
    postato da penultimo il 24/02/2006 23:43

    Ciao penultimo, torno domani :)
    postato da come alice il 24/02/2006 23:58

    ma sei arrabbiatissimo...mi dispiace...anche che non ti piace Sgarbi non sarà simpatico ma è un ottimo critico d'arte e parlo di arte vera...tornando a noi...mi dispiace se mi sono espressa male...allora al momento di decidere se pubblicare io dovevo pagare più della metà delle spese per non ricordo quante copie...intanto un saluto...affettuosissimo ciao
    postato da Aikido il 25/02/2006 02:05

    ciao , grazie del passaggio e del commento , comunque per il tuo post non essendo ferrato in materia potrei rispondere con una cazzata di commento... , ma ci provo lo stesso.... , mi pare di aver capito che sei uno scrittore alla ricerca di un editore .... allora forse dovresti rivolgerti ad editori un pò piu conosciuti e seri .... , ma forse questa operazione di marketing costicchia parecchio.... allora forse ti conviene cercare uno sponsor che ti aiuti nel percorso di aggancio....comunque sia ti auguro di sfondare il muro e se poi mi invii una copia sarò ben lieto di criticarla con estremo puntiglio.... benevolo , ma giusto.... ciao francesco
    postato da nubilefrancesco il 25/02/2006 02:37

    BUONGIORNO come andiamo stamattina..sono sicura che idee brillanti gia ti rincorrono..buon fine settimana...a presto
    postato da Aikido il 25/02/2006 10:34

    PENULTIMO No,è da quando Manuela mi ha nominato nel blog di Divaxmania,sta creando zizania,prima c'era una calma piatta. Vuoi che le mandi da te,per ravvivarti l'ambiente?
    postato da Dd il 25/02/2006 11:13

    Molto interessante il tuo racconto con l'editore demente, io ho avuto altre esperienze, ma solo perchè le persone interessate erano (e sono) amici. Poi la storia ebbe sviluppi inattesi, ed i miei "capolavori" non videro le luci della ribalta. Ciao.
    postato da Amfortas il 25/02/2006 11:36

    Alla fine non sono riuscita neanch'io a capire se i soldi li prendeva o no. So di un mio amico che per pubblicare un libro ha dovuto sostenere tutte le spese e in + acquistare credo un centinaio di copie o forse più. Sai che affare... Una domanda: e se invece il tuo fosse proprio il capolavoro che il mondo attende? :) :) :) :) :) (alla faccia di quell'editore!) Ciao
    postato da come alice il 25/02/2006 11:44

    CON MOLTO PIACERE.
    postato da dada il 25/02/2006 14:25

    grazie per aver lasciato un messaggio. Io penso che l'amore non dovrebbe mai ridursi a un dare-avere. Poi ognuno di noi ha la sua storia....Ripasserò per leggerti con attenzione.Mi interessa quello che scrivi, specialmente perchè credo sia la tua realtà. A risentirci e intanto buon we.
    postato da mario il 25/02/2006 21:06

    Eheheheh. Gli editori so come gli avvocati!! Saluti E non fa incazzà danydonna
    postato da frakkola il 25/02/2006 21:25

    purtroppo tutto gira in modo strano negli ultimi tempi...ma tu non arrenderti mai!!!
    postato da sara il 26/02/2006 09:19

    Sei stato nominato...Vai al mio blog per sapere perchè...
    postato da sibillasi il 26/02/2006 12:10

    ahuahuauaha, sono certa che il tipo fosse della bilancia, son tutti così, milioi di parole, possibilmente ricercate per esprimere uno stupido, scadente concetto. Possibilmente rendendolo criptico e noioso in modo che solo uno (come in highlander) giunga a fine documento. Beh, se son tutti così penso che eviterò di terminare il mio primo libro e continuerò a pubblicare, gratuitamente, sul blog:D In bocca al lupo Miss
    postato da MissMagda il 26/02/2006 14:12

    sarà... ma io solidarizzo con gli editori... i grandi editori fanno i grandi scrittori... dico questo perché sto pensando seriamente di aprire una casa editrice? mah! ciao!
    postato da blitz il 26/02/2006 14:45

    ma *Winston Churchill* aveva tutto questo tempo da dedicare ad uno scrittore esordiente? ;) ciauz piesse antropologico: io diffido di ki afferma categoricamente di detestare le *faccine*...e c'è il suo bel perkè :D
    postato da viola ke...dubbio il 26/02/2006 21:20

    A viola "Winston" palesemente non stava bene con la testa. L'ipotesi benevola è che avesse subito una delusione d'amore che lo portava a sragionare. baciuz
    postato da penultimo il 26/02/2006 21:37

    Ciao capitano, per puro caso ho letto questo tuo post sugli editori e mi sono fatta due risatine, avendone conosciuti alcuni che sono come li descrivi e altri, bisogna dirlo, onesti :-) e visto che ho scritto anche io sull'argomento Autorissimi& editori a pagamento ti invito a fare un giro da me! un saluto
    postato da Regina Madry il 19/06/2007 21:19

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