giovedì 22 novembre 2007

Grande figlio di dentista


Mi sono svegliato alle tre di stanotte in preda a uno stato d'animo non precisamente sereno anche se creativo. Meditavo di scrivere un nuovo post così intitolato: "Piscio sul mio dentista - Ode pop". Mentre mi agitavo nel letto ho pure buttato giù mentalmente alcuni versi della mia composizione poetica, devo dire che c'era un certo brio nella costruzione dei versi, c'era persino qualche eco della beat generation letteraria, si intravedeva un antico sottofondo di blues non alieno da un certo rhythm. Poi stamattina sono rinsavito. Insomma, mi sono detto, il Capitano è il Capitano. Ha una sua figura intellettuale da difendere. Non può scrivere un post intitolato "Piscio sul mio dentista". Anche se è un ode pop, magari poco ode e abbastanza pop come è nel suo stile. Anche se ha lontani echi di Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti. Anche se nella sua costruzione poetica si intravedono la dannunziana "Pioggia nel pineto" e ombre del bobdylaniano Mr Tambourine Man. Anche se il suo dentista in realtà è ormai il suo ex dentista. Anche se questo suo ex dentista meriterebbe di essere deportato a Guantanamo o perlomeno di essere preso a calci nei cosiddetti con le scarpe più appuntite tra le migliaia di paia in dotazione a Elton John. Anche se qualcuno dovrebbe trivellargli il didietro come lui cercava di massacrare il suo assistito. No, davvero, il Capitano non può scendere così in basso, mi sono detto stamattina emergendo dalle spettrali suggestioni dei domini di Morfeo.

Tuttavia c'è stato un figlio di buona donna in camice che ieri ha cercato di uccidermi, no? C'è stato questo prode Capitano che ha rintuzzato il proditorio attacco come un Aiace junior se non senior, no? Il sanguinario drago armato di tenaglie, trapani e strumenti di tortura di ogni tipo non ha vinto, non è vero pure questo? Quindi?

Quindi sono qui che aspetto l'ispirazione per scrivere l'ode pop. Non c'è fretta.

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