L'attimo fuggente lo conoscono tutti. Robin Williams, nei panni dell'anticonformista professor Keating, instilla nei suoi allievi idee che ne cambieranno i comportamenti e il destino. E' il film del mio barbarico Yawp, del bosco con due strade di cui scelsi quella meno battuta, del carpe diem, di tanta poesia come mai te ne hanno parlato e soprattutto del Capitano, Mio Capitano. Non si ritiene di dover aggiungere altro per far visualizzare questo film ai lettori.
La ragione cruda e forse cinica.
E' uno stupido film infarcito di bassa retorica e dei peggiori luoghi comuni. Si basa su situazioni e comportamenti magari piacevoli da vedere su uno schermo, ma che osservati nella realtà dei salti mortali per arrivare a fine mese sembrano ridicoli. Che reazione avremmo, nel vedere sul serio ragazzotti sciocchini e sognatori che salgono sui banchi? Di certo rideremmo. Penseremmo che sono una manica di stronzetti borghesotti con la pancia piena e il paparino riccastro, che non hanno capito un cazzo della vita e che, a questo punto, è meglio che non lo capiscano mai.
L'anticonformismo apparente è solo un'altra forma di conformismo, spesso peggiore di quella originale. L'essere umano cerca il consenso come cerca l'aria, solo uno stupido può pensare il contrario. E che dire di questi professori supposti anticonvenzionali che ogni tanto saltano fuori a mitragliare boiate nei luoghi più impensati? Avevo un professore simile al liceo. Tutti lo consideravano un utile idiota perché eri esentato dallo studiare la sua materia e persino dall'ascoltare i suoi interminabili monologhi sul nulla. Si vestiva come un demente con farfallino e giacca con le toppe, ti portava all'improvviso in strada o in palestra e non è mai giunta notizia che le sue vuote chiacchiere siano state di utilità per alcuno dei suoi allievi. E poi ce li vedete, un branco di adolescenti con gli ormoni a mille, a leggere Byron in una grotta? Da che mondo è mondo i ragazzi vogliono la fica, la passera, sbavano per la profumata e succulenta gnocca. Solo gli imbranati della peggiore specie potrebbero aderire a quella idiozia della Società dei Poeti Estinti o meglio Schiattati.
Le idee propagandate dal professor Robin Williams sembrano le tipiche frottole da ammannire agli sconfitti della vita. Io e voi, si dice, non siamo riusciti o non riusciremo ad avere successo, soldi o vero potere. Però non dobbiamo preoccuparci della nostra sconfitta, perché ciò che abbiamo perso (e che la quasi totalità degli uomini ricerca) non ha importanza. E' solo una chimera, un falso obiettivo. Contano invece altre cose facili da procurarci, in questa o in altre aule di sconfitti: la poesia, il sogno, il sentimento, il vivere intensamente e altre cazzate. In realtà l'ideologia facilona e retorica del professor Keating ha la stessa funzione consolatoria delle religioni: non preoccupatevi se siete gli ultimi qui, tanto da qualche altra parte, prima o poi, sarete i primi.
Infine esaminiamo nel dettaglio l'influsso avuto dal pittoresco insegnante sui ragazzi affidati alle sue cure. Concentriamoci su uno degli ultimi fotogrammi del film, quello che mostra la metà classe in piedi sui banchi e l'altra metà seduta. In tutto si contano venti posti. Due vuoti, quelli di Neil Perry, lo studente morto suicida per aver recitato Shakespeare contro i desideri del padre, e di Charlie "Nuwanda" Dalton espulso per aver picchiato un compagno. Dieci sono i ragazzi in piedi, capitanati da Todd Anderson, il primo che raglia del Capitano Mio Capitano. Otto sono gli studenti seduti, tra cui il realista Cameron. Ecco dunque i veri effetti delle chiacchiere di Keating. Una vita anientata, un giovane che di certo sarebbe vissuto senza imbattersi in un saccente professorucolo più consono alla professione di clown che di insegnante. Uno studente espulso costretto a rivedere a causa di ciò le sue aspettative di carriera, di guadagni e infine di felicità. Dieci studenti forse espulsi, sicuramente con la testa imbottita di sciocco romanticume portatore, nella migliore ipotesi, di un mucchio di calci in culo dalla vita.
Il sentimento senza se e senza ma
Non sono d'accordo su nessuna delle precedenti affermazioni. L'attimo fuggente è un film straordinario, già diventato oggetto di culto. Robin Williams è impagabile nella parte del professor Keating. Vedendo quel film ho amato la poesia, io che sghignazzavo non appena sentivo citare due versi su qualunque argomento, con o senza istrioniche pose da Gassman. Non condivido la tua tesi secondo cui l'anticonformismo sarebbe solo un altro aspetto del conformismo. Le cose sono più semplici. Se non ci fosse gente che di tanto in tanto contesta la società costituita, saremmo ancora dominati dal vecchiume accademico e dalla qualità della poesia misurata con un sistema di assi cartesiani. Saremmo circondati da bacucchi inguardabili, da mummie peggiori del principe di Metternich o del preside della scuola di Welton. Mi spiace per il tuo insegnante inadeguato del liceo, ma i professori anticonformisti sono come qualsiasi categoria umana, come i tassisti, i medici e i pizzaioli, ci sono quelli bravi e quelli no.
Il resto delle tue ciniche riflessioni mi fa provare sincera pena per te. Ti consiglio di provare a pensare un po' diverso ogni tanto. Libera le emozioni, balla sotto la pioggia, lancia Yawp educati o meno, fatti guidare dal cuore, vivi, per la miseria! Come puoi dire che esisti se non fai battere il cuore? Non mi dire che sei contento del tran tran quotidiano. Non mi dire che non vorresti fare altre cose, quelle sognate da ragazzo, non mi dire che non sei mai stato sul punto di insorgere contro le ingiustizie o gridare Capitano Mio Capitano a qualcuno o qualcosa. Guarda, è semplice. Ripeti con me, O Capitano, Mio Capitano, e dopo ti sentirai un pochino meglio, un pochino meno sporco. Ripeti, O Capitano, Mio Capitano. E' facile, no?
Vorrei chiudere qui. Ma non posso assolutamente lasciar passare le tue assurdità sulla supposta influenza negativa di Keating sulle vite dei ragazzi. Dici che Neil Perry è morto per colpa del professore. Niente di più falso. Keating aveva più volte ripetuto al suo allievo di rivelare al padre la sua passione per Shakespeare e tutta la filosofia del film è di affrontare la vita a fronte alta, senza nascondersi. D'accordo, Charlie Nuwanda è stato espulso, e allora? Buon per lui, diventerà un musicista impegnato, un leader per i diritti civili, un oppositore della guerra in Vietnam: non ti sei accorto che stanno per arrivare gli anni Sessanta e sono tutti suoi? E poi c'è Todd, il mio preferito, Todd che mi fa commuovere, Todd che soffre ma che vive. Diventerà un poeta o meglio uno scrittore, uno di quelli bravi, quel ragazzo ha un cuore grande come una casa e Keating gliel'ha mostrato. Knox Overstreet, il ragazzo infatuato, avrà l'amore perché ha saputo osare; l'occhialuto Steven Meeks sarà uno dei capoccioni che porteranno l'uomo sulla luna e pure il trasandato e svogliato Pitts farà qualcosa di buono, me lo sento.
Sui vigliacchi rimasti seduti in classe non mi pronuncio. Quel disgustoso testa rossa di Cameron sarà uno dei tanti avvocati arrivisti di cui è pieno il mondo. Fregherà clienti e assicurazioni finché un giorno qualcuno non fregherà lui. E sta a sentire quello che ti dico: verrà un giorno in cui si pentirà di non essere salito su quel banco. Verrà un giorno in cui capirà che la sua vita sarebbe stata diversa se lo avesse fatto.
Dedico questo mio post a Cleide. Lo faccio per molti motivi, ma soprattutto perché lei è, più di me, una di quelle persone che salgono sui banchi, credendoci prima e dopo averlo fatto. La sera del primo gennaio di quest'anno io e lei abbiamo visto L'attimo fuggente su un 14 pollici catorcio tutto formicolii. Ci è piaciuto più che se lo avessimo visto in un cinema modernissimo provvisto di effetti speciali.