domenica 26 ottobre 2008

Il sesto senso del cinema

Dice il bambino: Vedo della gente. Non sanno di essere morti.

Dice Bruce Willis: Li vedi spesso?

Dice il bambino: Continuamente. Sono dappertutto. Vedono solo quello che vogliono vedere.

Questo dialogo appartiene a uno dei film più suggestivi e riusciti del cinema: Il sesto senso del regista di origine indiana M. Night Shyamalan. Come per tutti i prodotti di successo ne hanno fatto delle parodie, ma rimane un film straordinario di cui si parlerà ancora a lungo.

Ho visto tutti gli ultimi sei film di questo regista e mi sono piaciuti tutti. Per qualche assurdo motivo, sono sicuro che mi piaceranno pure i film che farà in futuro. La cosa che adoro di Shyamalan è la sua capacità di rendere sullo schermo ammalianti atmosfere che stanno a cavallo tra la realtà e la magia. E’ un genio sotto questo aspetto: ti dice che esistono dimensioni più affascinanti e misteriose della vita concreta, e noi crediamo in quelle atmosfere, ci crediamo senza remore per lo spazio che dura un film.

Verrebbe da fare l’elogio della lentezza della sua macchina da presa, di certe sue scene in pianissimo, quando in un’atmosfera intrisa di fantasmi più umani degli uomini, di alieni invasori, di fumetti messianici o catastrofi millenarie, il tempo sembra fermarsi e l’impossibile è solo una delle tante opzioni della realtà.

Altra caratteristica di Shyamalan è di non vergognarsi. Tratta in maniera del tutto seria la possibilità che esista qui in mezzo a noi una persona eccezionale, un supereroe in carne e ossa che nulla ha a che fare con quelli creati dalla fantasia di Stan Lee, suggerisce che puoi imbatterti in una ninfa, cioè una narf, una creatura acquatica straordinaria che devi aiutare a tornare nel suo mondo affrontando pericoli e difficoltà. Shyalaman non butta in barzelletta gli eroi e le invasioni extraterrestri come nei Predatori dell’arca perduta o in Indipendence Day, non dice: sono tutte stupidaggini, quindi tanto vale farci una risata sopra. Non si vergogna lui di raccontare per immagini e non ti vergogni tu di godere come un bambino immergendoti nell’impossibile… e credendoci, almeno per un paio di ore. Questo è il cinema, amici. Il cinema è la magia che si insinua nel tuo cuore bambino e lo conquista. Il cinema è magia, null’altro, non ho mai pensato che fossero le tonnellate di chiacchiere letali che ti spiegano (quasi) tutto su tua madre o sul lettino psichiatrico di Woody.

I personaggi dell’inventore del sesto senso si dispiegano in dialoghi prolungati e rarefatti che sarebbero noiosi e pesanti in qualsiasi altro contesto, ma che ti incantano in una storia mirabolante, con fantasmi confusi, ninfe, supereroi in crisi di identità ed eroine cieche. Quasi tutti i protagonisti dei suoi film hanno qualche grave trauma da superare, dalla fede persa, all’incapacità di rapportarsi alla propria famiglia, al senso di colpa per non aver aiutato un proprio paziente, e quasi tutti i protagonisti supereranno quello scoglio psicologico prima dei titoli di coda. La poca simpatia di Shyamalan verso certi aspetti dell’uomo moderno e del suo modo di vivere si nota soprattutto nel finale a sorpresa di The village e in tutto il catastrofico E venne il giorno.

Ecco in breve qualche nota sui sei film che ho visto di questo autore.

Il sesto senso. Film suggestivo e originale. L’hanno visto praticamente tutti. Bruce Willis non è buono solo a dare pugni. I fantasmi forse siamo noi che ci crediamo vivi.

Unbreakable - Il predestinato, Bruce Willis è un supereroe e non lo sa, glielo fa capire uno straordinario Samuel L. Jackson nella parte di una fragilissimo (fisicamente) supermalvagio intellettuale e collezionista di fumetti.

Signs. Vi dicono che è un film sull’invasione degli extraterrestri, ma è una storia intimista che parla di fede persa e poi ritrovata.

The Village. Questo film ha deluso in molti (soprattutto per il fatto di presentarsi come un horror e per dirti alla fine che si trattava di ben altro tipo di film), ma non me, che l’ho trovato originale e fuori dal coro. E’ un potente attacco alla società e al modo di vivere contemporanei. A molti ciò ha dato fastidio, a me no.

Lady in the water, ovvero come conoscere una bellissima fanciulla dai capelli rossi che nuota nella tua piscina, ospitarla a casa tua mezza nuda senza tentarci con lei neppure mezza volta e come coinvolgere la gente del tuo condominio nel tentativo di far tornare la straordinaria ninfa a casa sua, nonostante i pericoli. Se uno detesta le favole raccontate seriamente e ha paura di sognare, stia alla larga da questo film.

E venne il giorno. Catastrofe. Le piante uccidono gli uomini secernendo molecole che li portano all’autodistruzione. Ecologismo estremo a cui non dobbiamo necessariamente uniformarci per godere del film. L’uomo visto come specie nociva del pianeta, che cerca di espellerlo. Più ancora dell’ecologismo, si nota il disagio di Shyamalan verso l'invadenza consumistica della società umana.

18 commenti:

  1. Mi è piaciuto tantissimo "Il sesto senso". L'ho seguito col fiato sospeso fino alla fine. Ero letteralmente presa dal fatto che non sapevo cosa aspettarmi in chiusura.
    Naturalmente è molto più di un semplice film di fantasmi, è una storia poetica, insomma è un capolavoro.
    Questo film attua la regola principale dei buoni film film di tensione. L'orrore non viene mai da mostri urlanti e assassini, ma dalle atmosfere, dal lento movimento della macchina da presa in un territorio denso di insidie. Non il mostro ti spaventa, non il sangue o le urla, ma quel piccolo movimento che l'obiettivo riprende alle spalle del protagonista, quell'impercettibile movimento dove niente dovrebbe muoversi.
    Ho visto anche "Signs", che mi è piaciuto lo stesso, anche se un pizzico di meno. :-)

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  2. Amo questo regista. Tuttavia devo ammettere che la sua produzione cinematografica sembra un po' in calando. Ha fatto un capolavoro a soli 29 anni e poi non si è ripetuto più a quei livelli.

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  3. Ho visto i primi 4 (anzi no "signs" non l'ho visto) e mi sono piaciuti i primi due.

    Gli altri non li ho visti quindi non posso giudicarli.

    Ma gli amori cinematograci sono sempre qualcosa di così oserei dire "intimo" che discuterli è tutto sommato perfino superfuo. L'amore non si discute, si vive e lo si respira. Anche quello per un regista.

    Ciao
    Daniele

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  4. A me Signs non è piaciuto, per il resto concordo.

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  5. Il sesto senso mi è piaciuto moltissimo, ma anche i film pieni di dialoghi a non finire di Woody mi piacciono, anche se non ne ho visti molti :))

    Buona serata ^^

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  6. Anche a me è piaciuto tantissimo il sesto senso e l'ho visto più volte! Tentavo di vedere se era possibile in qualche modo accorgersi della realtà di Bruce Willis conoscendo già la fine ed è lì che ho apprezzato ancor di più la bravura di questo regista perchè ti coinvolge così tanto nella storia da far passare quei pochissimi indizi davanti ai tuoi occhi senza che tu te ne accorga. Poi presa dall'ebbrezza per questo film ho visto signs e sono rimasta un pò delusa anche se comunque mi è piaciuto! Cercherò di vedere anche gli altri! baci dal vento

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  7. Caro Capitano, negli ultimi 2 weekend il mio lavoro "da manovale" ha dato i suoi frutti e per ora diciamo che gran parte della casa è "abitabile" anche se mio fratello dice che vivo accampata! In effetti ho ancora tante cose chiuse nelle scatole del trasloco ma purtroppo il tempo a mia disposizione è pochissimo. Per di più al lavoro è un periodo di fuoco ed in ufficio ci faccio quasi notte! Appena mi libero un pò contatto la mia dolce comare e la porto fuori per una cenetta etnica! a presto dal vento

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  8. Chissà se l'ho visto, non me lo ricordo, se lo hanno trasmesso per tv, allora forse si.
    Io non vado rogorosamente MAI al cinema. Non mi piace, non per il film, ma perchè non mi va di stare a sedere tutto il tempo. Dopo tre quarti d'ora me ne vado, a prescindere. In tv, invece, ne guardo anche 2 o 3 di seguito. Non su sky, però, che detesto concettualmente.
    Mi pare di ricordare quello della ninfa (non era una sirena?) che mi è piaciuto molto. I film con l'atmosfera che riporti tu, sono quelli che preferisco.
    Ciao Mio Capitano, sempre perfetto.
    Baci

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  9. stavo pensando che il milione preso per far l'intervistatore alla Rai lo stai spendendo tutto al cinematografo!
    Non li ho visti tutti, ma quello dell'uomo nocivo al pianeta mi attira non poco.

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  10. hai colto un segno predominante in tutti i suoi film, "la lentezza" tra gli addetti ai lavori spesso viene giudicato un difetto, questo aspetto invece a me, da modo d' apprezzare quanto sia altrettanto bella la direzione della fotografia nei suoi film. per quanto poi riguarda la parte audio, non ho mai avuto mai nulla da eccepire, i dialoghi sono sempre cristallini e ben mixati con effetti e colonna sonora, direi un grande regista. a proposito di cinema forse hai saputo che chiudiamo il metropolitan di via chiaia, per me che ho contribuito alla sua costruzione è un grande dispiacere, e mi rimarrà un vuoto, olte alla perdita culturale che la chiusura di un cinema comporta, anche alla difficoltà dei dipendenti che in questa fase non troveranno facile trovare altro. scusa la lungaggine capitano, ti saluto. :)

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  11. Ciao Capitano! Torno dopo molto tempo (anche se devo ammettere che ti sono venuta a trovare di tanto in tanto...) e trovo che hai scritto di un regista che ammiro molto..."Signs" è sicuramente il suo film che preferisco, ho trovato bravissimi i "fratelli" Mel Gibson e Joaquin Phoenix... e la storia... quanto è difficile credere ai segni? O credere alla favola della narf dai capelli rossi, anche dopo che la vita ti ha causato dolori indicibili? Però se riesci, se ci credi... ah!

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  12. Ciao cap.Parli di un regista che seguo dai suoi inizi e che mi lascia sempre senza parole dalla capacita' che ha di trattare argomenti a volte difficili senza essere noioso o ripetitivo.Ce ne fossero come lui!ciao.giampaolo

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  13. daniele rockpoeta, gli amori sono amori pure al cinema. I miei amori sul grande schermo non sono cambiati da quando ero adolescente. Lo prendo per un fatto positivo :-)
    cilcofrenia, signs a me pareva notevole. Tra l'altro Shyamalan in quel film recita una parte non da poco, cioè quella dell'uomo che ha investito e ucciso la moglie di Mel Gibson.
    inenarrabile, vidi Manahattan di Allen e quasi ci rimanevo secco a causa della massa immane di parole che piovevano dallo schermo. Trattasi comunque di un film vecchio.
    vento, bello quel tuo esperimento di rivedere il film cercando gli indizi che anticipano il finale. Lo devo fare pure io.
    stregagatta, anch'io non vado a cinema, vedo la televisione e i dvd.
    momyone, il milione cercherò di farlo durare, ma i film sono tanti da vedere.
    gians, mi spiace per la chiusura del metropolitan di via chiaia, tra l'altro non ci sono mai entrato e me ne dispiace.
    lolì, contento del tuo ritorno sul blog, bentornata.
    giampaolo, ti iscrivo al partito del sesto senso cinematografico.

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  14. Va bene che sei molto impegnato, ma l'ultima e conclusiva puntata del racconto dei blogger ce la stai preparando come regalo di Nastale? :)

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  15. Se tutto va bene, l'ultima puntata la pubblico domani. Accorrete gente, accorrete. :-)

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  16. capitno, domani non mancherò di leggerla. :)

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  17. Io ritengo "Il sesto senso" un capolavoro assoluto. Anche "The village" è molto bello, sempre con finale a sorpresa. Non mi è piaciuto "Lady in the Water", troppo complesso. Il regista è un grande, ed è stato copiato parecchio, ha dato comunque vita ad un filone di film che a me piacciono molto: Le verità nascoste, The others, Dragonfly...se non ci fosse stato prima il Sesto senso forse non sarebbero mai nati. Ciao

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  18. tra i film che hai elencato molti li conosco solo per il titolo. Il sesto senso e the signs li ho invece visti e condivido il tuo giudizio.

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