domenica 13 dicembre 2009

La religione del successo

Questa intervista potrebbe svolgersi in un futuro molto prossimo.

- Lei, Gran Maestro, è il fondatore e la massima autorità della religione che sta spopolando in questo scorcio di terzo millennio, facendo proseliti in tutte le classi sociali e soprattutto tra i giovani, e superando ormai le religioni tradizionali come cristianesimo e islamismo. Vuole spiegare ai nostri spettatori in che cosa consiste il suo rivoluzionario credo?

- E’ semplice, la religione del Successo vuole migliorare le condizioni di vita degli uomini e portarli alla felicità. Noi riteniamo che la causa prima di felicità dell’essere umano sia il conseguimento del successo, nella società, nel lavoro, in amore e soprattutto nel conto in banca. Noi vogliamo portare al successo e quindi alla felicità il maggior numero di persone.

- Una cosa più facile a dirsi che a farsi, se mi permette, Eminenza.

- Dipende dai punti di vista. Sa, la religione del Successo ritiene che un gran numero di persone abbia dei talenti nascosti, scoprendo e valorizzando i quali si può arrivare all’autoaffermazione e quindi al pieno appagamento. Anche lei potrebbe avere dei talenti nascosti e non saperlo.

- Io talenti nascosti? Può darsi. Però mi scusi, la sua religione è per sua stessa natura elitaria: il successo sociale quale quello postulato dalla sua fede si ottiene solo scalando la gerarchia sociale. Cioè sopravanzando gli altri in qualche campo e generando quindi in tal modo il loro fallimento. E’ un po’ il principio della mors tua, vita mea. Il bravo e solerte fedele della sua religione con le sue fortune determina l’insuccesso e quindi l’infelicità altrui.

- Mi consenta di correggerla. Il successo che noi perseguiamo non è solo di tipo materiale, ma può essere anche psicologico o spirituale. C’entra molto l’autostima, concetto che la mia fede sviluppa attraverso varie tecniche di esplorazione mentale. Se mi permette un semplice esempio, è come quando una persona si vede bella allo specchio e si sente bene. Che sia davvero affascinante o no, il risultato non cambia.

- Forse è per conseguire meglio questo risultato di autostima che nelle chiese della sua fede si prescrive l’uso di droghe che…

- … Mi permetta di interromperla. Il termine droga è del tutto inadeguato alla circostanza. Noi ci limitiamo a consigliare l’assunzione di prodotti perfettamente legali che, come dire, favoriscono la crescita dell’ego e quella che noi chiamiamo autocoscienza positiva. Noi della religione del Successo in un certo senso ci limitiamo unicamente a dare una spintarella ai nostri adepti verso la Vera felicità e verso l’Universo Intelligente che ci ha generato.

- Non c’è dubbio che lei, in quanto massimo esponente della religione del Successo, rappresenti al meglio la dottrina della sua fede. E’ un uomo affermato, stimato. Ricchissimo a causa delle donazioni, si dice non sempre spontanee, dei suoi proseliti, qualcuno li definisce fanatici. E ha fondato una religione rivoluzionaria che in pochi anni ha sopravanzato per diffusione e seguaci cristianesimo e islamismo.

- Presto anche scettici come lei si dovranno ricredere su noi.
- Guardi che si sbaglia, io non sono affatto scettico. Sono uno dei vostri credenti. Anzi la vostra religione mi ha cambiato la vita. Ero solo un fallito che si lagnava della sua sfortuna o di questo mondo cinico e baro. Ora lei e la sua religione mi avete dato uno scopo e una posizione nella società.

- Ho piacere che sia uno di noi. Immagino che la posizione di inviato speciale di un importante network televisivo sia il suo successo.
- E’ la seconda volta che si sbaglia su di me, Gran Maestro. Non si preoccupi, può capitare anche alle autorità come lei. Io non sono un giornalista.

- Lei mi prende in giro. Non mi sta forse intervistando?

- In realtà ho aderito alla sua Religione del Successo. Ho capito che bisogna seguire le proprie inclinazioni e i propri talenti, anche segreti, per autoaffermarsi. Ammetto che ci è voluto un po’ per scoprire il mio talento nascosto.

- E ora che significa quella pistola in mano sua? La avverto, questo scherzo mi sta annoiando, smetta subito di puntarmi addosso quell’arma!

- Vede, il mio talento nascosto, scoperto grazie al suo provvidenziale culto, è… come dire…

- Uccidere le persone a pagamento?

- Io preferisco il termine eliminare. Mi riesce bene. E mi pagano molto per eliminare lei, perché, sa, lei sta sulle scatole a un sacco di gente. Grazie per avermi aperto gli occhi, Maestro. Le devo la mia felicità.

- Aspetti, qualunque cifra le abbiano offerto io posso darle di più. La nostra Chiesa è ricchissima e…

- Maestro, ha scordato uno dei capisaldi della sua religione del Successo: mai fare compromessi, finire sempre il lavoro che hai cominciato.

- Aspetti, aspetti… Aaaaaahhhh!!!!!!! Hhhhhmmmffffff…

5 commenti:

  1. .. ma sei veggente pure??


    No.. sai com'è.. stavo guardando il tg...

    RispondiElimina
  2. Il tuo post mi ha fatto interrogare sui miei talenti nascosti. Ho scoperto che pure il mio è di ammazzare... gli scarafaggi a colpi di scopa. Secondo te con un talento simile posso aderire alla religione del Successo? :))
    Al di là degli scherzi, c'è da riflettere su certi temi. Probabilmente il tuo post non è per nulla fantascientifico o surreale. La religione del successo esiste già e ha una sua liturgia, suoi sacerdoti e persino sue preghiere. ))

    RispondiElimina
  3. Ho in effetti, Balua, una palla, qualche volta persino due palle da chiaroveggente. ;)))
    Cleide, uniamo i nostri talenti per arrivare al successo: io sono un asso ad ammazzare le zanzare in volo. )))

    RispondiElimina
  4. Guarda che il tuo metodo per ammazzare le zanzare in volo è un talento sul serio. Dopo averti visto in azione ho capito perchè non ne beccavo neppure una.:)
    Oh, l'hanno menato davvero quello.Il tizio deve essere un adepto della Religione del successo.Ha seguito la propria inclinazione. Menarlo :)

    RispondiElimina
  5. Ciao cap,ti auguro un felice Natale e un nuovo anno pieno di soddisfazioni "letterarie".ciao.giampaolo.

    RispondiElimina