lunedì 26 aprile 2010

Sul baratro della posta del cuore


Io tra le fatalone marchiate Armani o Dolce & Gabbana? Io tra la pubblicità di pantere patinate alla Naomi Campbell? Io tra i consigli sulla linea perfetta per accalappiare i bancarottieri dei salotti di Milano Finanza? Io sotto le passerelle dove sfilano silhouette anoressiche vestite con piume di struzzo e sacchi di patate spacciati per alta moda? Io a fare il gagà, il supertrendy mondano con la erre moscia, magari conciato come i discendenti degli snob di Totò a Capri? Nessuno rida, c’è mancato poco che succedesse davvero. Che posso dire a mia discolpa? Sono tempi duri e il Capitano, come tutti, deve mangiare. E a volte questo impulso irrazionale ad alimentarsi e a sfuggire ai pernottamenti sotto i ponti della sua città lo spinge verso compromessi non altrimenti spiegabili. Ma vediamo cosa è successo e perché sono arrivato a un passo dal baratro morale.
Un paio di mesi fa mi arriva una mail molto essenziale ad opera di uno sconosciuto che a stento si firma. Ecco il testo integrale della mail: “Mi è capitato per caso di vedere il suo blog. Se le fa piacere, mi contatti.” Nient’altro. Sulle prime penso a uno dei soliti scherzi della mia memoria ballerina. Forse quel tizio lo conoscevo, altrimenti perché si sarebbe rivolto a me in quel modo? Mi viene voglia di mandarlo al diavolo, ma vedo in calce alla mail-telegramma un link che porta a un editore. Il tizio pare che pubblichi un paio di riviste patinate, di quelle che comprano le signore della buona borghesia che giocano a fare le Carle Bruni, belle, impossibili e soprattutto stronze. Una mix tra “Donna moderna” e “Marie Claire”, un po’ di impegno rosé alla Daria Bignardi, un po’ di tacchi a spillo e femminismo del Sabato Sera alla D’Urso-Parietti, un po’ di Belen vestita da professoressa di latino che fa la lotta nel fango con Eva Robbins. Gli articoli sono minchionate su ristoranti parigini del lusso trash o disamine sui sette peccati capitali del jet-set a cominciare dalla lussuria.

domenica 18 aprile 2010

L’immaginazione al potere

Il ministro degli esteri Tex Willer parteciperà al summit internazionale di Ginevra in cui di si discuterà della situazione in Medioriente. Il capogruppo della maggioranza al senato, onorevole Corto Maltese, si è consultato con il suo collega dell’opposizione, Dylan Dog, per determinare un’agenda sulle proposte di modifiche costituzionali. “Il debito pubblico è sotto controllo”, così ha dichiarato il primo ministro Spider-man, assicurando al presidente della Confindustria, signora Eva Kant, e ai segretari dei sindacati confederati, Mandrake, Charlie Brown e Incredibile Hulk che è allo studio un provvedimento per ridurre gli oneri fiscali.

Nell’ambito delle celebrazioni della festa nazionale, il presidente della Repubblica Alan Ford ha incontrato i governatori regionali Asterix, Amelia la Fattucchiera che Ammalia e Tin Tin in un caloroso ricevimento svoltosi a Palazzo Magnus & Bunker. Il commissario alle politiche comunitarie, signora Wonder Woman, ha discusso a Bruxelles con il premier Asterix e il Lord Cancelliere dello Scacchiere, Stanislao Moulinsky in uno dei suoi più riusciti travestimenti, del comando Nato delle Sturmtruppen di stanza a Paperopoli.

sabato 10 aprile 2010

Guccineide


Prologo, invocazione agli dei. No, sicuro non ce la farà a cantare. Deve essere ormai diventato un rottame umano che a stento si regge in piedi. Quanti anni ha? Come minimo settanta. La voce se ne deve essere andata già da qualche decennio. E poi con tutto quel gozzovigliare nelle trattorie emiliane. No, scordiamoci che possa cantare come ai bei tempi con quella potente voce da domatore di folle, da tribuno di piazza. Sicuro come la morte che steccherà a non finire e mugugnerà due o tre toni sotto la norma per non precipitare nel disastro canoro. L’ho sentito non molto tempo fa intervistato da Fazio e già non ce la faceva a parlare, si mangiava le parole, figuriamoci cantare. No, incrociamo le dita e speriamo che Guccini arrivi alla “Locomotiva” prima di schiattare sul palco.
Canto primo: l’intrattenitore. Eccolo lì finalmente sul palco. Vecchio è vecchio, ma ce la fa ancora a parlare. Anzi ha la battuta prontissima, domina completamente il pubblico con la sua profonda voce, gigioneggia come ai bei tempi e anche di più. A uno scalmanato che lo apostrofa dal pubblico, dice: “il vino fa male, vedete come mi sono ridotto io”.

giovedì 8 aprile 2010

Sette giorni di coma virtuale

- Finalmente si torna a vivere!

- Esagerato, sembri quasi un redivivo Lazzaro, mentre sei solo uno ha riavuto la linea adsl dopo una settimana di malservizio del suo gestore.

- La fai facile, tu. Vorrei vedere te dopo una settimana senza adsl. Queste sono sventure che avrebbero potuto devastare una mente e una personalità più fragili delle mie. Meno male che posso contare su questo carattere di ferro che mi permette di superare ogni avversità.

- Sì, sembravi proprio un moderno Achille, mentre frignavi con gli addetti del call center per farti ridare la linea. Ma poi mi spieghi a che diavolo ti serviva collegarti a internet? Devi avere affari molto remunerativi in corso tra Facebook, il blog, la posta elettronica e la rassegna di giornali on line curata dalla Camera dei Deputati. Roba da migliaia di euro a giornata.