domenica 25 luglio 2010

Hollywood party

- Benvenuto alla festa, Charlie, sei più in forma che nel tuo film più bello, Luci della città.

- Sei troppo buono con me, Capitano. Ma detto tra noi, il mio film più riuscito è stato La febbre dell’oro. In ogni caso è un onore per me essere al tuo party.

- Vatti a sedere con John Wayne ed Edward G. Robinson, Charlie. Lo vedi, John è quello che alza il gomito su quel divano mentre ride alle spiritosaggini di Katharine Hepburn.

- Ci vado subito. Magari questa è la volta che scopro che cosa significa quella dannata Gi di Robinson.

- Ehi, James, ti stai divertendo? Ho visto che ti cercava Alfred Hitchcock, penso che volesse dirti qualcosa del vostro film La finestra sul cortile. Ma dov’è finito, Alfred? Un attimo fa era lì insieme a Rita Hayworth e Bing Crosby. Rideva come un matto per una barzelletta di Johnny Weissmuller.

giovedì 15 luglio 2010

Odio l’estate

Turisti cialtroni a ore nove. Sono seduto su uno scranno del Duomo di Napoli. Silenzio, pace, atmosfera suggestiva. Chi ha detto che non si possa trovare un angolo di serenità nella Città d’’o Sole? Non dura molto, ma questa volta i napoletani non c’entrano. Entrano frotte di turisti di aspetto nordico, alti, biondi rumorosi. Sono vestiti con pantaloncini quasi carnevaleschi, strascicanti ciabatte polverose, camicette da due soldi. Già così verrebbe voglia di prenderli a calci in culo, ma quelli si mettono a ridere e a chiacchierare nella pace sacra della chiesa e non contenti fanno lampeggiare le macchine fotografiche sotto i cartelli multilingue che vietano di far foto. Non sono pochi, sono tanti. E sono tutti buzzurri. E poi dicono i napoletani…

Culo gigante a ore tredici. Bordeggiando per le strade del mio quartiere, avvisto a proravia, diciamo a ore tredici, quello che sembra un culo gigante fasciato in aderenti pantaloni giallo canarino. Miraggio?

giovedì 8 luglio 2010

Le barzellette dei robot

Robot AZX2924: Dunque c’è uno di questi robot antichi. Sapete, quei modelli primitivi ormai estinti che si davano un sacco di arie, prima dell’avvento della cibernetica avanzata e dei biochip di sesta generazione…

Robot GHJ0945: Sì, conosco il tipo. Parli di quei ridicoli robot che se ne andavano in giro tutti impettiti, con l’aria di pensare di essere i padroni del creato e di avere ragione su tutto.

Robot WQK2287: Certo, quella specie di automa pomposo che iniziava ogni discorso dicendo io io io io.

Robot AZX2924: Ssssss, silenzio che mi fate perdere il filo, si fa per dire. Dicevo che c’era questo modello di robot tronfio che in ogni occasione si vantava di essere “speciale”. Delle volte giurava di essere un figlio prediletto di Dio e soprattutto strombazzava ai quattro venti di essere “libero”. Poteva fare una cosa o un’altra a seconda del suo capriccio. Cianciava addirittura di essere dotato di libero arbitrio.