mercoledì 29 dicembre 2010

Il paradiso editoriale può attendere

- To’, chi si vede, il mio angelo custode. Non pensavo che avresti avuto la faccia tosta di farti vedere, per di più a Natale. Attento a dove parcheggi quelle maledette ali e non mi insozzare come al solito il pavimento con piume che puzzano di nullafacenti in paradiso.
- Che c’è? Non sembri molto contento di vedere il tuo protettore celeste. Eppure con te mi sono prodigato più di Clarence con James Stewart. Mi sono ampiamente guadagnato la promozione ad angelo di prima classe per come ti ho soccorso e sostenuto. Peccato solo che il Principale non se ne sia ancora accorto.
- Di cosa si sarebbe dovuto accorgere? Che sei un angelo custode buono a nulla?
- Che irriconoscente. Scusa, ma tu cosa volevi fare veramente? Scrivere. E mi pare che tu lo faccia. Forse non sei soddisfatto di quello che hai scritto?
- No, non mi lamento di quello che ho scritto. Ma vedi, continuo a spulciare la classifica dei bestseller e non ci trovo mai un mio titolo.

giovedì 16 dicembre 2010

Fantasmi a Natale

Fantasmi tra i vivi. Erano molti, ma non erano vivi. Erano morti eppure non erano ancora morti, si intestardivano a vagare nel mondo in cui erano stati vivi, a ricordare di quando pure loro erano emozionati e felici come gli uomini che spiavano e invidiavano. Loro non vivevano, avevano il ricordo della vita. Non gioivano, avevano il ricordo della gioia. Non amavano, avevano il ricordo, piuttosto sbiadito, dell’amore. Non provavano alcuna emozione, solo il ricordo delle tante e potenti emozioni che li avevano scossi quando erano vivi. Eppure bastava quel lontano ricordo di quando erano vivi a farli restare lì tra gli uomini, che non li vedevano e non li percepivano, perché quegli esseri senza sostanza che si aggrappavano ai ricordi ormai non erano più niente.

giovedì 9 dicembre 2010

Vivreste per 14 mila anni?


Ieri ho visto un film, L’uomo che venne dalla terra. Di semplice struttura scenografica, quasi un’opera teatrale, tutto dialogo e niente effetti speciali. Un professore universitario sta per trasferirsi altrove, i suoi colleghi gli fanno una festa a sorpresa. Durante il party d'addio alcuni invitati, insospettiti, lo interrogano sui motivi della partenza. Il professore sostiene di essere un immortale che vive da oltre 14.000 anni, era in origine un uomo preistorico. Ogni dieci anni deve trasferirsi altrove altrimenti la gente noterebbe che non invecchia.
Ho trovato il film affascinante, mi ha tenuto sveglio fino a tardi, anche se c’era meno azione che nei film di Woody Allen. La cosa che mi ha sorpreso di più è che il professore immortale non desse alcun segno di essersi stancato di vivere. Già in una vita normale a un certo punto ti pare di aver visto quasi tutto, ma in 14 mila anni di certo quella sensazione deve accentuarsi. Mi sono chiesto che reazioni avremmo vivendo una vita così lunga. Ecco alcune ipotesi:

giovedì 2 dicembre 2010

Il gesto di Monicelli

- E sul gesto estremo di Mario Monicelli cosa pensi? Ultimo atto di volontà o di disperazione?
- Scusa Monicelli aveva quarant’anni?
- No, ne aveva 95.
- Era in ottima salute?
- No, aveva tutti gli acciacchi della vecchiaia e un avanzato cancro alla prostata.
- Era allegro? Rideva?
- Non mi pare. Nelle interviste, anche se si esprimeva con estrema lucidità fino agli ultimi giorni, si lamentava della vecchiaia e della scomparsa di tutte le persone che conosceva e facevano parte del suo mondo e del suo ecosistema esistenziale. Probabilmente si sentiva un sopravvissuto di un mondo estinto.