venerdì 25 febbraio 2011

2012

Il 2012 iniziò nel 2011, ma già da prima ce n’erano tutti i sinistri presupposti. Tutto partì dalle rivolte popolari nell’Africa musulmana. Prima la rivolta del pane in Tunisia, poi cadde l’Egitto e quindi la Libia, nonostante l’insensata resistenza di Gheddafi. Dopo un po’ come un castello di carte caddero tutti i regimi musulmani mediorientali non espressamente integralisti come l’Iran. Fu detto che le rivolte fossero state organizzate dai servizi segreti americani, anche perché si svolsero dovunque con la benevolenza o l’aperto appoggio degli eserciti nazionali. Nessuno all’epoca riuscì a dimostrare questa ipotesi e ormai è troppo tardi per provare alcunché.

mercoledì 16 febbraio 2011

Sanremo per capire chi siamo

Sanremo è uno spettacolo che piaccia o no ci fa capire, molto più di un trattato sociologico, chi siamo e dove viviamo. Quindi l’ho visto. L’ho visto inoltre perché non c’era Pippo Baudo, verso il quale ho un’allergia insuperabile. Ecco alcune mie riflessioni su personaggi e situazioni della serata.
Antonella Clerici. Bovina, melensa, impaillettata a sproposito, ci ha torturato con una prolusione vomitevole in cui spiegava alla malcapitata figlia “Vedi, principessina, questo è il palco su cui la tua telecucinesca mammina impaillettata a sproposito ha mietuto tanti successi”. Ho letto che tra gli autori di Sanremo c’è Federico Moccia: se è vero, si sa di chi è stata l’idea.
Gianni Morandi. Sul palco appariva basso, vecchio, scalcinato, scarnificato e col viso tendente al teschio. Non sapeva parlare, non sapeva dire niente diverso dal banale, non sapeva ironizzare, non sapeva duettare con ospiti o vallette, non sapeva muoversi o esprimere un pensiero all’altezza del tuo vicino di casa, non sapeva fare assolutamente niente tranne suggerirci che lui sotto sotto era un simpaticone, dato che mezzo secolo fa la mamma lo aveva mandato a prendere il latte.

domenica 13 febbraio 2011

Rata-ta-ta-blog

In questi giorni ho compiuto cinque anni. Fermi là, non è il mio compleanno, ma quello del blog, a cui tengo forse di più che a quello vero. Come sanno quelli che mi seguono da tempo (non sono molti, ma sono tutte persone carissime), io amo il blog. Non dirò qui come e perché, già ne ho parlato molto in passato. Posso soltanto dire che sfogliando i miei vecchi post dedicati a questo mondo straordinario, ho ritrovato titoli che fanno “Dio salvi la regina e il blog” (quasi cinque anni fa) o anche “Innamoramento e amore sul blog” (parlavo di come può renderti euforico questo strumento virtuale quando ne fai la conoscenza, cioè quando te ne innamori).