giovedì 22 marzo 2012

Canzoni per grandi che fanno Oh

Pippi Calzelunghe 2In famiglia mi hanno chiesto di fare un disco di canzoni per bambini per la mia nipotina. Le canzoni avrebbero dovuto contenere anche un video, in modo che la piccola peste, guardando e ascoltando il tutto, se ne restasse buona invece di seminare distruzione dovunque. Ho fatto il disco, ma il mio scrupolo, che qualcuno chiama pignoleria, mi ha portato a non accontentarmi di due canzoncine in croce.

Zecchino d’oro. Il primo passo è stato andare su You Tube e scaricare un paio di centinaia di videocanzoni. Poiché i video di You Tube non sono in un formato visibile in televisione mi sono dovuto procurare un programma di conversione video e trasformare il tutto in prodotti fruibili dal grande schermo. I titoli erano tanti e allora ho deciso di riunirli in alcune cartelle. La prima cartella l’ho chiamata “Zecchino d’oro” e ci ho messo dentro tutti capisaldi dello Zecchino a cominciare dai classici “44 gatti”, “Il valzer del moscerino”, “Popoff” o “Volevo un gatto nero”. C’è stato posto anche per motivi recenti che però non avevano lo stesso fascino.

sabato 17 marzo 2012

La classifica dei cantautori viventi

glen-hansard-in-una-scena-del-film-once-59371Per stilare la classifica qui citata ci serviremo delle tre esse: sapienza, suggestione e severità.

Sapienza sta per qualità, cioè la qualità dei testi e della musica dei cantautori in oggetto, evento come si vede variabile a seconda dei gusti. La suggestione è qualcosa di indefinibile, la capacità di un certo cantautore di farti volare con la mente, può farlo con la sua presenza scenica, con la qualità dei suoi testi o magari con la sua voce, anche se a volte si tratta di un vocione brutto e perfino stonato: la suggestione è un evento anch’esso volatile. La severità (di vita, di comportamento) è la lontananza dalla frivolezza, dal gossip, dalla vita dei rotocalchi, dal presenzialismo in televisione o sui mass media, dall’antipatica leggerezza dei social network moderni. La severità sta quasi per serietà e a rigor di logica non dovrebbe essere un parametro per giudicare il valore di un cantautore, perché nulla ti vieta di essere uno sciacquetto da isola dei famosi e scrivere belle canzoni. Tuttavia l’osservazione del mondo ci ha provato, a noi del blog dell’”Ultimo uomo sulla Terra”, che i cantautori più validi espressi dalla musica italiana sono stati caratterizzati da una severità esistenziale in almeno una fase della loro vita se non in tutta (De André, Gaber, tra quelli scomparsi). Ecco la classifica da noi compilata.

venerdì 9 marzo 2012

Le braccia di Mina

In questo numero: non spread, non marò prigionieri in India, non riflessioni sui grandi sistemi, non Costa Crociere, non 2012 la fine del mondo, non fisica einsteniana, non chi siamo e da dove veniamo, non legge di Attrazione, non articolo 18 dei lavoratori, non Mitt Romney, Santorum, o Obama, non lo stato del mondo, non la ricetta della felicità in dieci facili lezioni, ma braccia, le braccia di Mina, le braccia di Mina quando canta. Ci chiederemo se le braccia di Mina parlavano e perché le braccia delle donne moderne spesso non parlano più come quelle della grande cantante. Ci chiederemo perché, pure mettendo insieme le sei braccia delle vincitrici dell’ultimo festival di Sanremo non riusciremo nemmeno a eguagliare un polso di Mina, e se ci resterà tempo parleremo pure delle mani di Mina, che naturalmente parlavano anch’esse.