venerdì 14 dicembre 2012

Sparatori folli e folli osservatori

Usa: massacro in una scuola elementare del Connecticut. 29 morti, di cui 22 bambini tra 5 e 10 anni. Autore uno di questi che chiamano folli.Si è da poco concluso il processo di quell'altro folle che in Norvegia aveva ucciso una ottantina di persone perlopiù su un'isola, massacrandole con metodo e tranquillità come una volpe in un pollaio.
Una volta mi domandai: e se i folli sparatori facessero proseliti? Se non fossero degli anormali, ma solo l'inevitabile frutto di un certo nostro malsano modo di vivere? Se il loro numero aumentasse via via che la nostra società rinforzasse la spersonalizzazione dei rapporti umani già osservabile attualmente? Se i rari sparatori attuali fossero solo l'avanguardia di quelli che verranno in futuro?
Proviamo a immaginare un mondo fatto in gran parte di persone che ti prendono col telefonino invece di aiutarti se cadi sui binari della metropolitana, come è successo in quel recente episodio a New York (l’autore ha venduto il filmato a un giornale e non è divenuto una star di You Tube solo perché il tizio ripreso era stato così maleducato da morire sfracellato sotto il treno)… In un mondo così, quanti sparatori folli ci sarebbero? E li si dovrebbe definire ancora folli?

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