martedì 30 aprile 2013

A chi il Vaticano? A noi!

Valeria Marini si sposa in Vaticano con un imprenditore. Tra gli invitati Cucinotta, Signorini, Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo. Nozze organizzate da Enzo Miccio, ossia il bellimbusto pelato vestito da spaventapasseri dandy che, insieme a quella sessantenne ossigenata in minigonna patinata, dà consigli di stile ai disgraziati che lo vedono maestro di qualcosa. Dice la sposa che al posto di regali gradirebbe donazioni a favore di associazioni benefiche da lei indicate. Si ignora se tra le azioni benefiche delle associazioni sia prevista la scelta della Marini come astronauta pioniera per il viaggio su Marte senza ritorno, organizzato in questi giorni dall’organizzazione olandese no-profit Mars One (in questo caso, però, ci sarebbe un profitto sicuro per il pianeta).

domenica 21 aprile 2013

Analisi militare della battaglia per la presidenza della Repubblica

Napolitano è stato rieletto dopo giorni movimentati da tranelli, imboscate e vendette politiche. È stata una battaglia durissima che per alcuni dei soggetti politici significava, come a Waterloo, l’annientamento o la vita che continua. Vediamo in dettaglio come ne escono i protagonisti più in vista.

Partito democratico. Il partito Democratico ne esce, come è stato notato da più parti, in macerie. È stata probabilmente la peggiore prova politica di questo partito dal dopoguerra. Il Pd si è liquefatto in correnti litigiose, vendicative, oltranziste, egoiste come neanche la Democrazia Cristiana al suo peggio. Erano quasi più i franchi tiratori o i tiratori franchi (voto contro le indicazioni della dirigenza del partito, ma prima lo dico) che i parlamentari ligi alla disciplina democratica. Si notavano rancori antichi, inimicizie covate a lungo, odii sotterranei. Una guerra ferocissima di bande animose che agivano per i loro interessi. Il partito Democratico sembrava West Side Story o ancora meglio la guerra dei materassi tra i Corleone e i Tattaglia nel Padrino parte prima.

sabato 13 aprile 2013

Berlusconi a Bari, Bersani a Roma

Le due manifestazioni politiche a Bari e a Roma.

Berlusconi a Bari. Primo momento. Berlusconi conversava con il pubblico del comizio. A un certo punto domandava alla dittatore di altri tempi o alla Chaplin che lo imita: “Dobbiamo noi fare questa cosa?” E la folla rispondeva Siiiiiii, oppure Nooooooo, a seconda della risposta auspicata dall’oratore.

Secondo momento. Il capo del Pdl annunciava che in caso di elezioni anticipate, a questo punto parecchio probabili e anzi certe, sarà lui il candidato presidente del Consiglio (stavolta non si nasconderà dietro Alfano).

Terzo momento. noi siamo i bravi, il partito dell’amore, non abbiamo la loro invidia sociale, il loro odio, noi non odiamo e non invidiamo. Però stavolta non si sono sentiti i consueti sìììì della folla.

martedì 9 aprile 2013

Accoppiare i Guzzanti e i Fiorello

Ma scusate, i figli di Paolo Guzzanti non erano due, Corrado e Sabina, e facevano tutti e due gli imitatori pezzi grossi alla Rai? Vado sul sito del Corriere della Sera e noto in grande evidenza il video di una certa Caterina Guzzanti che imita le ginnaste. Cazzo, mi dico, qui ci vuole san Google. Imploro il santo, e quello mi dice che pure Caterina è figlia di Paolo Guzzanti, giornalista potente e parlamentare del Pdl, e intimo dei potenti a partire dall’antico Bettino Craxi. Cazzo, ribadisco, ecco piazzata pure Caterina. Ti imploro, san Google, domando al santo del web accendendo un cero in cucina, Guzzanti ha altri figli da piazzare in Rai, cinema, fiction o luoghi affini? Stavolta il santo non mi fa la grazia e se ne resta il silenzio. Però mi fa notare che pure i Fiorello sono tre: Fiorello propriamente detto, Beppe Fiorello e l’ultima arrivata Catena, che fa pure rima con Caterina, presentatrice di libri fetenzia in diretta sul tiggi 5. I Fiorello sono due maschi e una femmina, mi notare il pio aureolato Google, esattamente il contrario dei Guzzanti. Li si potrebbe accoppiare, Fiorello con Sabina, Beppe con Caterina e Catena con Corrado, e quindi piazzare l’illustre discendenza a governare la Rai, l’industria cinematografica o almeno il parlamento italiano.

lunedì 1 aprile 2013

Dieci saggi per me, canta Italia

Dieci saggi per me,
posson bastare!
Dieci saggi per me
io voglio legiferare
teste d’uovo da
accarezzare
gran capoccioni
che ti aiutan a votare
dieci saggi per me!..
solo per me....